1. L’ambasciatore. Martial Ducos
Di come i momenti cruciali riconfigurino i confini, le appartenenze ed i ruoli. E di giovani biondi e un po’ spaesati, pronti a dar la vita per ideali più grandi di loro.
2. Il circense. François Guillaume
Di piroette del destino, di acrobazie sfacciate e di intrattenimento popolare. E di come anche gli spericolati sentano spesso il bisogno di una base a cui ritornare.
3. L’oste. Franz Saverio Wührer
Di birra, di coraggio e di “traditori”. Di cosa significa essere figli, e di cosa significa essere genitori
4. Il rampollo. Giangiacomo Bàbler
Di austeri calvinisti, di avanguardie industriali e di brusche scalate sociali. Dei frutti del mondo nuovo, che finiscono talvolta per sfregiare i simboli dei tempi andati
5. L’innovatore. Ludwig August Riedinger
Di valvole, di innovazione e di cokizzazione. Di quella volta in cui un prometeo venuto da lontano portò in dono alla città la pubblica illuminazione
6. Il predicatore. Jean David Turin
Di santi, di profeti e di colportori. E del coraggio e dell’ostinazione richiesta a chi vuol davvero provare ad aprire le menti e i cuori
7. L’umanitario. Luigi Desbarbieux
Di derelitti, di buone intenzioni e di istituzioni totali. Di come la città provò a contenere il caos, e di chi provò a porsi anche il problema del dopo
8. L’antiquario. Achille Coen
Di pitocchi, di rigattieri e di mecenati. Dei tesori nascosti negli occhi dei bambini, e nei luoghi più bui delle nostre case
9. La locandiera. Emilia Holzgartner Wimmer
Di paradisi esotici, di Polke e di tosse catarrosa. Di come un pugno di avventurieri acciaccati trasformò Gardone in Riviera
10. Il professore. Vittorio Grunwald
Di sistemi numerici a base negativa, di incomprensioni e di talenti frustrati. Di quanto la traduzione sia difficile, di quanto la traduzione sia vitale